Si continua a morire per il lavoro. A Roma due morti in 24 ore

Da sempre si continua a parlare di emanare nuove norme ed eseguire controlli più stringenti sui luoghi di lavoro per una maggiore prevenzione degli infortuni che, nei casi peggiori, causano anche la morte. Da sempre non succede nulla e, purtroppo, si continua a morire.
Il bollettino di “guerra” annuncia quotidianamente la morte di persone sul loro posto di lavoro.
A Roma nelle ultime 24 ore ci sono stati due decessi. Altre due persone sono morte per lavorare.
Sono decine e decine le vittime in città nel 2021, centinaia a livello nazionale.
Bisogna alzare la voce e chiedere l’applicazione rigorosa delle regole, controlli diffusi sul territorio, sanzioni proporzionate alla gravità del fenomeno.
Perché contro queste morti si può e si deve lottare. Non devono in alcun modo essere considerate come un qualcosa di inevitabile e rassegnarsi al destino.
Le istituzioni, a tutti i livelli, possono e devono fare qualcosa. Vanno costruite le condizioni per garantire il lavoro in sicurezza per tanti uomini e donne che escono ogni mattina di casa.
Il lavoro costruisce la dignità dell’uomo, vincolando la sua dimensione personale e la sua dimensione sociale e non deve essere causa della sua morte.