4 novembre: giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate

Erano le 12:00 del 4 novembre 1918, quando il comandante supremo dell’Esercito italiano, il generale Armando Vittorio Diaz, rilasciava il bollettino di guerra n. 1268, meglio conosciuto come bollettino della vittoria: “L’Esercito austro-ungarico è annientato”. Qualche anno dopo, nel 1922, la data fu dichiarata Festa nazionale, Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate.
Oggi, 4 novembre, ricorre il giorno dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate. Sono tante le commemorazioni che si svolgeranno in tutta Italia. La più rappresemtativa e significativa è quella che che si è tenuta ieri al Sacrario Militare di Fogliano-Redipuglia , con la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le celebrazioni culmineranno oggi con la cerimonia solenne all’Altare della Patria, a Roma, alla fine di un percorso iniziato lo scorso 1 giugno presso la stessa simbolica sede del Milite ignoto.
Quest’anno, inoltre, ricorre il centenario della traslazione del Milite Ignoto al Vittoriano con la sua tumulazione, avvenuta il 4 novembre del 1921, dopo che un convoglio speciale trasportò da Aquileia a Roma la salma del soldato senza nome.
Per ricordare quel viaggio lo scorso 29 ottobre è partito il Treno della Memoria, arrivato ieri alla stazione Termini, accolto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini insieme ai colleghi Dario Franceschini (Cultura) e Fabiana Dadone (Politiche giovanili). E sempre ieri, con le massime cariche dello Stato, a partire dal Presidente Sergio Mattarella, si è celebrata la Santa Messa in memoria dei Caduti nella Basilica S. Maria degli Angeli.
Il motto scelto quest’anno è “La grandezza non ha un tempo e non ha un nome”.
Questa sera su RAI1 verrà trasmessa la fiction “La scelta di Maria”, con Sonia Bergamasco, Marco Bocci e Alessio Vassallo. Il docufilm, tra recitazione, animazione e immagini di repertorio racconterà cosa rappresentò per l’Italia uscita dal primo conflitto mondiale la scelta di quella salma che avrebbe simboleggiato non solo la difficile conquista dell’unità del paese ma anche i tanti uomini e ragazzi caduti al fronte.