Iniziato presso il Campus Bio-Medico di Roma l’addestramento di cani per fiutare il Covid-19

E’ partita presso l’Università Campus Biomedico di Roma la sperimentazione per addestrare l’olfatto dei cani sensibilissimo a riconoscere la malattia.
La prima fase di sperimentazione è durata 6/8 settimane. Ora il progetto entra nella fase successiva, grazie alla collaborazione dei pazienti che effettuano i tamponi al drive-in. In questo modo il Laboratorio di Analisi del Campus Biomedico potrà lavorare direttamente con i cani e verificare scientificamente i risultati.
Questa fase di addestramento si svolge all’interno di un container dove verranno sottoposte al cane alcune scatole dove ci sono i campioni da processare. Il cane passa in rassegna le scatole metalliche e quando rileverà la presenza del Covid-19 lo segnalerà al conduttore, fermandosi e, mettendosi seduto, fisso il suo obiettivo.
I campioni oggetto della sperimantazione consistono in un autoprelievo del sudore con una garza che viene poi inserita nel contenitore anonimo. Il tutto in forma anonima in quanto viene un numero identificativo corrispondente al paziente.
Nella prima fase di addestramento il cane gioca con una pallina, che rappresenta “il premio” da conquistare una volta fiutata la presenza del Covid 19.
L’obiettivo dell’utilizzo dei cani, che fiutano il possibile contatto anche prima della comparsa dei sintomi, è quello di poterli utilizzare per effettuare lo screening rapido degli individui potenzialmente affetti da Covid-19, sintomatici e asintomatici. Una presenza all’interno di grandi eventi, all’ingresso di cinema, stadi e ai varchi di imbarco degli aeroporti con diversi vantaggi. Oltre ad essere un modo per velocizzare le operazioni di accesso ai luoghi di aggregazione, porterebbe anche all’abbassamento delle spese derivanti dall’utilizzo dei tamponi e una migliore organizzazione ed efficacia dei controlli.