Da lunedì il Lazio è zona rossa

Le previsioni davano per certo il passaggio del Lazio da zona gialla ad arancione rafforzato. Purtroppo gli ultimi pesanti dati emersi sul numero dei contagi hanno fatto fare un doppio balzo e dal giallo si è passati al rosso.
Nel frattempo il governo aveva varato un decreto che dichiarava l’Italia zona rossa nel giorni dal 3 al 5 aprile, giorni delle festività pasquali.
Il resto delle province del Lazio vanno pertanto ad uniformasi con quella di Frosinone che era considera già da lunedì scorso zona rossa.
Queste le disposizioni per la zona rossa:
chiusura delle scuole di ogni ordine e grado;
Sono consentiti
gli spostamenti esclusivamente per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma); il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione; il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione.
Non sono consentiti
gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.
Restano aperti al momento i parchi pubblici e le aree verdi.
Divieto di consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande (dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
Sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti.