Attaccato un covoglio ONU in Congo: uccisi l’ambasciatore italiano ed un carabiniere

Questa mattina intorno intorno alle ore 10 locali (le 9 in Italia), un gruppo di uomini armati ha assalito nel Congo orientale, un convoglio delle Nazioni Unite, diretto a Goma per il programma di distribuzione di cibo nelle scuole del World Food Programme.
Nell’attacco, che sembra fosse finalizzato a rapire personale dell’ONU, hanno perso la vita l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta e l’autista del convoglio.
Secondo le prime informazioni, il convoglio era composto due auto con 7 persone a bordo, tra cui il capo delegazione ONU. Giunto presso la cittadina di Kanyamahoro, il citato personale, che viaggiava senza scorta in quanto la strada su cui è avvenuto l’attacco era ritenuta “sicura”, ha subito l’attacco armato. Nella zona sono molti i gruppi armati che operano sui monti Virunga, area compresa fra Congo, Ruanda e Uganda. L’obiettivo di queste bande, come i ribelli rwandesi, alla quale pare appartegano i responsabili delle strage, superano il confine per rubare, uccidere e rapire.
L’ambasciatore Attanasio era nato a Saronno (VA) nel 1977. Laureatosi alla Bocconi in economia aziendale, era entrato nell’ambito della diplomazia nel 2004. Esperienze a Berna, al consolato generale in Casablanca e poi Abuja, in Nigeria, era ambasciatore a Kinshasa dal settembre 2017. Nel 2020 Luca Attanasio aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace a Camerota (SA). Nelle motivazioni si legge «per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli» e «per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà».
Il carabinere Vittorio Iacovacci, che avrebbe compiuto a marzo 31 anni, che pare sia morto sul colpo nell’attacco. Era nato a Sonnino in provincia di Latina, dove vivono i suoi genitori e la sua fidanzata. Effettivo dal 2016 al battaglione Gorizia, un reparto d’èlite dell’Arma dei Carabinieri. Nella sua brevissima carriera dopo una esperienza del Gis (Gruppo d’Intervento Speciale), era rentrato a Gorizia e assegnato alla sede diplomatica di Kinshasa.
Quest’ultimo incarico e la lontananza avevano reso sporadica la sua presente nella cittadina pontina,. Ma questo non gli impediva, appena poteva, di tornare tra i suoi affetti.
La tremenda notizia ha scosso Sonnino, dove Iacovacci era conoscuto e stimato. Il sindaco, Luciano De Angelis, ha annunciato il lutto cittadino per il giorno del funerale del suo concittadino.