Luna Rossa ora fa paura: attacchi immotivati dei neozelandesi

Dopo aver vinto quattro regate nella finale contro Team Ineos UK, ora Luna Rossa fa paura.
Da quanto era emerso nel corso del round robin, dove lo scafo italiano era stato sempre sconfitto dagli inglesi, la considerazione per il team Prada-Pirelli, dal punto di vista sportivo, non veniva tenuta molto il considerazione.
Le quattro vittorie in finale hanno impaurito e non poco, oltre che gli inglesi anche i neozelandesi che sono subito corso in “aiuto” al team di Sir Ben Ainslie.
L’attacco contro Luna Rossa, supportato anche dai media locali, verte sulla richiesta degli italiani di riprendere le gare il 19 febbraio mentre la proposta degli organizzatori indicava il 26.
Apriti cielo. Ora gli italiani vengono “accusati” di non rispettare l’emergenza sanitaria e pensare solo a vincere. Tale accusa è stata immediatamente “sposata” dalla testata giornalistica Stuff, una delle più autorevoli nel Paese al pari di NZ Herald.
Ma non sono gli italiani di solito a trovare le varie scappatoie?
Questa volta è il duo Team Ineos UK con defilato il team New Zealand a cercare di prendere tempo utile a trovare possibili soluzioni per arginare lo strapotere in acqua di Luna Rossa. Ma la cosa peggiore è che questa volta si tratta di un attacco immotivato.
L’emergenza sanitaria ha rilevato tre casi di positività ed il livello di lockdown è stato abbassato da 3 a 2. Una situazione che sembra tutt’altro che critica e che si può tranquillamente gareggiare in mare aperto rispettando i già pensati protocolli ed a porte chiuse.
La Nuova Zelanda e gli inglesi forse non conoscono la situazione pandemia in Europa ed Italia.
La vera anti-sportività è celarsi dietro la richiesta di attendere ancora una settimana per far assistere il pubblico alle regate, cosa peraltro non certa. Il motivo vero della richiesta è solo quello di prendere tempo e cercare soluzioni per ridurre il divario con Luna Rossa.
La battaglia fuori dal campo di regata continua.