Procida capitale italiana della cultura per il 2022

Il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini ha ufficializzato la scelta di Procida quale capitale italiana delle cultura. Il progetto del comune campano è stato scelto da una apposita commissione tra dieci finaliste su 28 che in origine si erano candidate. Procida ha avuto la meglio su città come Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania e Volterra (Pisa).
Nella motivazione con cui la commissione presieduta da Stefano Baia Curioni ha nominato Procida capitale italiana 2022 si legge che “il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato, la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria, la dimensione laboratoriale, che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee“. Sempre secondo la giuria il progetto presentato da Procida “potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura, che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al paese, nei mesi che ci attendono“.
Per il presidente della giuria Curioni “tutte le 10 città finaliste meritavano di vincere. I progetti erano veri e propri gesti di sfida dove i territori si sono affidati alla cultura per il loro sviluppo e l’idea che il patrimonio culturale sia la base stessa dello sviluppo è qualcosa di innovativo e fondamentale. Noi speriamo in un meccanismo di emulazione dei territori“.
Sulla scelta di Procida si è complimentato anche il ministro Franceschini che tra l’altro ha ricordato che “l’ideazione della capitale italiana della cultura che risale al 2014, determina un percorso di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo, come per i candidati all’Oscar“.
Alla notizia delle vittoria sull’isola di Procida sono esplosi i festeggiamenti. Il primo cittadino Raimondo Ambrosino dopo essersi dichiarato onorato dalla scelta per Procida si complimento con tutte le altre città partecipanti.
Il sindaco ha poi spiegato che “la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali“. Il lavoro per la creazione e la realizzazione del dossier, ha concluso Ambrosino “è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità di un modello di vita urbana attiva, orientata alla cultura e ai desideri della comunità. Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale“.
“La cultura non isola”, è questo il nome del dossier presentato da Procida.
La felicità del direttore del comitato della candidatura di Procida, Agostino Riitano si racchiude in questa parole: “una felicità incredibile, per quanto ci avessimo sempre creduto, sentire la parola Procida pronunciata dalle labbra del ministro è stato quasi uno choc”. Per poi proseguire che “la profezia che incarna Procida è la profezia dell’Italia, che per rilanciarsi con la cultura deve ripartire da quei luoghi considerati fino a ieri minori e marginali, dalle isole, dalle aree interne, dai piccoli comuni, che custodiscono un patrimonio materiale e immateriale che possono rappresentare una nuova linea di sviluppo per il Paese“.
Analoghi complimenti sono giunti dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale ha affermato che “la vittoria di Procida è un’occasione straordinaria di proiezione della nostra Regione sul piano internazionale sulla scia del grande successo delle Universiadi 2019. Presenteremo nei prossimi giorni i contenuti del progetto“.
Anche il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, di Afragala, cittadina dell’hinterland napoletano, si è complimentato per la vittoria di Procida: “La più piccola delle tre isole del golfo di Napoli ha vinto la concorrenza di altre città bellissime. Il suo mare, i suoi panorami colpiscono al primo impatto e le sue viuzze sembrano essere rimaste ferme nel tempo, lontane dal clamore di Capri o dalla movida ischitana“.
L’Isola di Procida
Senza nulla togliere alle altre città partecipanti, Procida (Pròceta in dialetto napoletano), per bellezza non ha nulla da inviare alle altre isole del Golfo di Napoli. Il territorio comunale, che conta di circa 10300 abitanti, comprende le isole di Procida e Vivara, unita tra loro da un piccolo ponte. Sorge nel golfo di Napoli a circa due miglia marine dalla terraferma.
All’avvicinarsi via mare l’isola si presenta come un vero spettacolo. La prima cosa di cui si rimane colpiti è l’aspetto policromo delle abitazioni.
Le sue coste, in alcune zone basse e sabbiose, altrove a picco sul mare, danno vita a diverse baie e promontori che offrono riparo alla piccola navigazione e hanno permesso la nascita di ben tre porticcioli sui versanti settentrionale, orientale e meridionale dell’isola. Gran parte del suo litorale rientra nell’area marina protetta Regno di Nettuno.
Il centro abitato è suddiviso in nove contrade, dette grancìe: Terra Murata (il borgo più antico), Corricella (un caratteristico borgo di pescatori), Sent’cò con il porto commerciale di Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata (anche detta Madonna della Libera), Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella (un porto turistico nella parte meridionale dell’isola).